Per avvistare i primi segni della malattia l’American Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer:
- la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;
- non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;
- fatica a trovare le parole giuste;
- dà l’impressione di aver perso il senso dell’orientamento;
- indossa un abito sopra l’altro come se non sapesse vestirsi;
- ha grossi problemi con i soldi e con i calcoli;
- ripone gli oggetti nei posti più strani;
- ha improvvisi ed immotivati sbalzi di umore;
- non ha più il carattere di un tempo;
- ha sempre meno interessi e spirito di
Chi si rende conto che sono suonati, per sé o per un parente, almeno quattro campanelli d’allarme, è bene che ne parli con il medico di famiglia. Questi, rilevato il peso dei sintomi e delle paure, potrà indirizzare ad un centro specialistico (Unità di Valutazione Alzheimer - UVA).
Il percorso diagnostico dell’UVA si basa su:
colloquio con il presunto malato e con un familiare (anamnesi); visita medica;
esami del sangue;
esami strumentali (TAC, Risonanza Magnetica-RM, Tomografia con emissione di positroni-PET);
Test neuropsicologici.
Può succedere che al termine di questo iter il medico non sia ancora in grado di formulare una diagnosi precisa, ma che proponga di tornare dopo alcuni mesi per una rivalutazione. Ciò non deve creare ansie ed incomprensioni; può infatti succedere che la diagnosi di malattia si possa formulare solo paragonando i risultati a distanza di tempo.La malattia si presenta in modo differente nel corso degli anni e l’evoluzione può essere diversa da caso a caso; dura mediamente 7-12 anni, con ampia variabilità individuale (dai 2 ai 20 anni).
Materiale liberamente estratto dalla guida guida "La malattia di Alzheimer - una guida per le famiglie " e ripubblicato con il generoso permesso della Associazione Primo Ascolto Alzheimer di Bergamo.